Trento, lo studente a 17 anni ha vinto tre medaglie ai Giochi olimpici riservati agli atleti non udenti: «Per partecipare ho tolto gli apparecchi acustici».
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«Nei primi anni delle scuole elementari ricevevo sempre voti insufficienti nei dettati. Sbagliavo tutto. Poi in terza i medici si accorsero che non sentivo». Inizia così il racconto di Luca Loranzi, sciatore trentino, proveniente dalla Val Rendena, che a soli 17 anni ha conquistato tre medaglie alle «Deaflympics invernali», ovvero i Giochi Olimpici silenziosi riservati alle persone non udenti che quest’anno si sono tenuti a Erzurum, in Turchia, nelle prime settimane di marzo. Loranzi ha portato a casa un oro nel gigante, un argento nel parallelo di slalom e un bronzo nello slalom.
L’equilibrio
«La prima volta che ho messo gli sci ai piedi — continua Loranzi — avevo pochi anni e non avevo problemi di udito. È stato grazie a mio nonno che mi sono appassionato a questo sport». Da pochi mesi l’atleta dello sci club Sporting Campiglio e del Comitato Trentino, che raduna le eccellenze sportive del territorio, è entrato a far parte anche dello Scialis Aps che gli ha permesso di partecipare ai Giochi invernali. «Solitamente — spiega Loranzi — mi alleno e gareggio con gli apparecchi acustici. Quando mi è stata data l’opportunità di andare in Turchia, non avevo ancora mai provato a sciare senza. La differenza è netta: non sento alcun rumore, neppure quando abbatto i pali della pista. E quindi rischio facilmente di perdere l’equilibrio; devo ammettere che una volta sono anche caduto».
Il successo ai Giochi
Il giovane trentino, che studia al Liceo scientifico sportivo Toniolo di Bolzano perché «mi permette di conciliare al meglio sport e studio», alla sua prima partecipazione olimpica è riuscito a battere atleti provenienti da tutto il mondo e con molta più esperienza di lui. «Le gare sono andate molto bene. Sono riuscito ad adattarmi velocemente all’assenza degli apparecchi acustici. Il mio più grande ringraziamento va ai miei genitori, agli allenatori e agli sponsor». A supportare tecnicamente Loranzi è lo Skicenter di Bressanone: «Mi forniscono il materiale e mi perfezionano gli scarponi, una fase fondamentale per affrontare le gare», dice l’atleta.
La preparazione
E sulla sua situazione, spiega: «Rispetto alle elementari il mio udito è peggiorato: non sento da entrambe le orecchie, però questo non mi ha mai impedito di fare sport». Finita la manifestazione sportiva, Luca Loranzi guarda al futuro: «Riuscire a sciare senza apparecchi è stata una grande emozione che mi ha portato tre grandi soddisfazioni. Ora si avvicina l’estate, e quindi il periodo in cui noi sciatori ci dedichiamo alla preparazione atletica o, in alcuni casi, a dei ritiri sui ghiacciai. Poi si penserà al resto della stagione, ma visto come si sono concluse queste mie prime “Deaflympics”, non posso che sperare di poter partecipare anche alla prossima edizione».
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