
La storia della napoletana che lancia un appello per i diritti dei non udenti
Nata nel 1995 a San Giorgio a Cremano, ha perso l’udito a 17 anni per una malattia rara. Si laureata in Lettere e non vuole rinunciare a vedere film sul grande schermo
Il mondo di Alessandra si silenziato all’improvviso. stato come se qualcuno avesse azzerato la manopola del volume: prima un orecchio, poi l’altro, fino all’ovattato silenzio assoluto.
Da quell’assoluto ora Alessandra Romano lancia un appello. La mia passione sempre stata il cinema – scrive in una lettera – ma ai non udenti precluso. Eppure, basterebbe poco: inserire i sottotitoli. Con la tecnologia contemporanea non sarebbe affatto complicato.
Quando nata a San Giorgio a Cremano, nel marzo del 1995, — padre dirigente di un’azienda alimentare e madre casalinga — le pendici del Vesuvio gi fiorivano. E lei con loro: bambina e poi adolescente bella e piena di talento, sensibile e divertente. Circondata da tanti amici, non avrebbe mai pensato che tutto quel suo mondo cos rumoroso avrebbe perso i suoni. Conversiamo su WhatsApp: per l’immagine del profilo, ha scelto la foto con la coroncina di alloro, nel giorno della laurea…